TRIESTE - Alle Scuderie del Castello di Miramare "Marcello Dudovich. Fotografia fra arte e passione"

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Data Inserimento: 20/07/2020 15:53

Marcello Dudovich
Fotografia fra arte e passione

Trieste, Scuderie del Castello di Miramare
10 luglio 2020 – 10 gennaio 2021

Comunicato Stampa

La mostra Marcello Dudovich (Trieste 1878-Milano 1962) fotografia fra arte e passione è protagonista della stagione espositiva del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare. Dal 10 luglio 2020 al 10 gennaio 2021 sarà possibile ammirare alle ex Scuderie del Castello oltre 300 opere del grande maestro triestino Marcello Dudovich, mettendo in luce, attraverso la sua produzione artistica, il particolare rapporto fra la fotografia e la cartellonistica. L’esposizione, un “progetto integrato” con il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera), è curata da Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini.
Triestino di nascita e internazionale per vocazione, Marcello Dudovich ebbe una vita travagliata, articolata in vari periodi che lo videro residente a Bologna, Genova, Milano, Monaco di Baviera, Torino e nuovamente a Milano. Illustratore e cartellonista di successo “spesso d’avanguardia ma mai di rottura” – come è stato detto – fu un assoluto innovatore e costituisce uno dei riferimenti più importanti nella storia del manifesto. Si ricordano – solo per citarne alcuni – i coinvolgenti manifesti
per i magazzini Mele di Napoli, per Borsalino, la Rinascente di Milano, Campari, Martini, Agfa film, Pirelli. Grande appassionato di fotografia, Marcello Dudovich usò molto il riferimento visivo dell’immagine fotografica ma sempre in maniera concettuale; egli stesso scattava immagini per studi di stesura dei suoi cartelloni, oppure utilizzava fotografie scattate da familiari o altri celebri fotografi. Nella mostra
sono esposte più di duecento fotografie inedite provenienti da collezioni private e pubbliche messe in rapporto agli schizzi, bozzetti acquarellati preparatori alla stesura dei suoi meravigliosi manifesti, una trentina dei quali è visibile in mostra. Di grande interesse è anche il confronto con Leopoldo Metlicovitz, suo maestro cartellonista in Ricordi. Correda il percorso un importante apparato di documenti, quali lettere
autografe di Marcello Dudovich, cartoline, copertine di riviste - fra cui “La Lettura” (mensile del Corriere della Sera; dal 1901), Ars et labor (Milano; 1906), La Donna (1919-1929) e in particolare “Simplicissimus” (Monaco; 19011-1915) con i relativi splendidi bozzetti inediti. Non manca il riferimento al cinema muto e alle dive dell’epoca: affascinato da questo mondo, l’artista triestino si cimentò infatti anche per un breve periodo come regista.
Scrive nel catalogo Andreina Contessa, Direttore del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare: “Nella produzione artistica di Marcello Dudovich, con il quale il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare condivide la vocazione europea e internazionale, ha una particolare rilevanza il rapporto tra la fotografia e la cartellonistica. Di questo grande illustratore e cartellonista sono ampiamente noti il successo e il ruolo di innovatore e di riferimento nella storia del manifesto, ma non erano altrettanto indagate la sua passione per la fotografia e l’importanza che essa rivestì nella sua arte. L’esposizione colma questo vuoto, proponendo un nuovo approccio di indagine, ed esponendo più di duecento fotografie inedite
provenienti da collezioni pubbliche e private, accostate ai suoi schizzi e bozzetti acquerellati, unitamente a un importante apparato di documenti e bozzetti alcuni dei quali inediti, fra cui cartoline e copertine di riviste. Da questo ampio ventaglio di elementi emerge chiaramente che Marcello Dudovich fece largamente uso dell’immagine fotografica, eleggendola spesso a riferimento visivo nella creazione concettuale e nella composizione formale delle sue opere”.
Marcello Dudovich nasce a Trieste il 21 marzo 1878, da famiglia di origini dalmate. Dopo aver frequentato con scarso profitto le scuole Reali, si iscrive alla Scuola per capi d’arte - Sezione di pittura decorativa. Allievo fra il 1893 e il 1895 del prof. Giuseppe Marass, pittore formatosi all’Accademia di Venezia, ottiene il giudizio “eminente” nelle materie Disegno a mano libera ed Elementi di disegno figurale. È introdotto da un cugino nell’ambiente dei pittori cittadini (ammira soprattutto l’opera di Arturo Rietti) e del Circolo Artistico triestino. Pure in questi anni si situa un viaggio a Monaco di Baviera, che rafforza nel giovane Dudovich l’ammirazione per la pittura di Arnold Böcklin e Franz von Stuck. Nel 1887 Marcello Dudovich è a Milano, sotto la guida del direttore tecnico delle Officine Grafiche Ricordi, il triestino Leopoldo Metlicovitz. Quattordici anni dopo Dudovich è a Bologna dove lavora per il famoso editore Edmondo Chappuis che gli affida
alcune opere cartellonistiche. All’inizio del Novecento inizia a collaborare come illustratore facendo disegni per copertine di numerose riviste, fra cui si ricorda: “La Lettura”, “Novissima”, “Ars et Labor”, “Rapiditas”, “Il Secolo XX”, “Varietas”, ecc. Conosce a Bologna Elisa Bucchi, giornalista di moda, che diventerà sua moglie e con la quale - nonostante i molti dissidi e le lunghe separazioni - il rapporto affettivo rimarrà strettissimo fino alla morte di lei.
Nel 1906 torna a Milano, dove lavorerà da Ricordi soprattutto per i cartelloni dei grandi magazzini di abbigliamento dei Fratelli Mele di Napoli. Nel 1909 è nominato socio onorario dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e due anni dopo vince
il concorso per il manifesto della Marca Zenit della Ditta Borsalino, che diverrà celeberrimo. Quindi viene invitato dalla casa editrice Albert Langen a entrare nello staff della rivista satirica “Simplicissimus” di Monaco di Baviera, come disegnatore della pagina mondana e “inviato speciale”. Allo scoppio della guerra mondiale torna definitivamente in Italia; vive e lavora a Torino, realizzando manifesti anche per la nascente industria cinematografica, che nella città piemontese ha all’epoca
la propria “capitale”. Nel 1920 Marcello Dudovich ritorna stabilmente a Milano e si mette in proprio, fondando assieme all’avvocato Arnaldo Steffenini una società editrice, la Star. Inizia coi grandi magazzini milanesi della Rinascente una lunga e fruttuosa collaborazione, che si protrarrà fino agli anni Cinquanta con una serie di manifesti realizzati per le varie “stagioni” di moda o per particolari
avvenimenti (fiere del bianco, vendite speciali, ecc.).
Negli anni della Seconda Guerra Mondiale vive tra Milano, Varese e la Riviera romagnola, a Riccione e a Rimini. Si dedica sempre più assiduamente alla pittura pura, prediligendo i lavori a tempera e riprendendo soggetti e temi della Belle Epoque; dal 1942, con mostre a Pallanza e a Milano, comincia
a esporre in numerose, fortunate personali, che si andranno infittendo nel decennio successivo. Nel 1951 compie un nuovo viaggio in Libia: esegue ritratti femminili e a Tripoli, al Circolo degli Italiani e nell’Ufficio di informazioni degli Stati Uniti vengono allestite sue mostre personali. Al Congresso nazionale della pubblicità di Firenze del 1960 gli viene conferita la medaglia d’oro del Premio “Vita di pubblicitario”. Muore a Milano, nella notte tra il 31 marzo e il 1° aprile, all’età di ottantaquattro anni. Verrà sepolto con tutti gli onori nel Cimitero monumentale di Milano.
Il catalogo presenta un ricco apparato iconografico e di saggi specifici redatti da Roberto Curci (cocuratore ella mostra e studioso specialista di Marcello Dudovich, Trieste), Giovanna Mori (conservatore della Civica Raccolta di Stampe “Achille Bertarelli”, Milano), Nicoletta Ossanna Cavadini (direttrice del m.a.x. museo e dello Spazio Officina, Chiasso), Elena Mosconi (docente di storia del cinema muto, Università di Pavia), Daniela Pacchiana (ricercatrice di storia della fotografia)
e un breve saggio introduttivo a cura di Andreina Contessa.

Addetta stampa
Isabella Franco
Cell. +393450477514
Ufficio Promozione e Comunicazione
Marta Nardin tel. +39 040 224143
comunicazione.miramare@beniculturali.it

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