La Rivista “POETI DEL PARCO” parla del libro di Manuela Mazzola

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Data Inserimento: 18/01/2021 09:25

La Rivista “POETI DEL PARCO” parla del libro di Manuela Mazzola
Frammenti di vita. Tra passato, presente e futuro di Manuela Mazzola (Il Convivio Editore, 2020)
Presentazione di Marina Caracciolo e scelta di poesie

La poesia di Manuela Mazzola ha piedi alati, pare sempre procedere come danzando sulle punte, con passi leggeri e sollevati da terra (… e la mia anima volteggia / come fosse ballerina). Versi lievi, dolci e misteriosi, che tracciano un circuito vagamente labirintico, al fondo del quale ella cerca di ritrovare sé stessa, il proprio vissuto, ma anche, soprattutto, delle storie, dei frammenti di vita appunto, degni di essere ricondotti al presente e allusivamente narrati. Come già in Sensazioni di una fanciulla, ritroviamo quel senso di distacco dal mondo, dove tutto è uguagliato e appiattito, e dove regnano spesso, purtroppo, egoismo, insincerità e ipocrisia. L’amore per la Natura coincide allora con la ricerca di qualcosa di innocente, di autentico, di non mai adulterato. Nei versi si rincorrono giochi infantili, sogni fugaci, perduti amori di gioventù, dubbi esistenziali. E soprattutto memorie, ricordi di qualcuno o di qualcosa che la poetessa ancora gelosamente conserva, mentre, dalla parte opposta, il filo che li regge è stato – per oblio, superficialità o distrazione – lasciato andare…
La vita stessa è vista allora come una realtà frammentata: un quadro costituito dai cocci di uno specchio in cui si scorgono figure disarticolate e moltiplicate, e che però, con costanza e pazienza, si cerca di ricomporre per dar loro un senso, una ragione, un valore che trascenda l’effimero e l’inspiegabile. Anche il futuro è raffigurato come qualcosa di imprevedibile, di oscuro, un segreto che giace sotto un cumulo di ceneri: un territorio in cui però bisogna avere il coraggio di entrare, anche di esservi scaraventati dentro come da un vento impetuoso, per sradicarsi con forza dalle radici delle memorie, per vivere pienamente il presente e affrontare giorno per giorno l’esistenza che verrà.
Si percepisce da per tutto una malinconia lieve ma amara, che tuttavia non si tramuta mai in sterile pessimismo: All’improvviso / nel grigio della polvere, / un guizzo, una scintilla / e si riaccende la speranza. / Il segreto? / La vita. Questa vita che, ricomposta in tutti i suoi frammenti, come tanti spicchi di uno stesso frutto, costruisce alfine un’avventura irripetibile, un gioiello unico di cui non si possono scegliere le perle più belle e le altre buttarle via. La vita è in ogni caso come un lungo racconto: con i suoi pregi e i suoi difetti può celare tra le righe il fascino di un piccolo capolavoro, originale, diverso da tutti gli altri. I suoi tanti fogli non si confondono e non si perdono mai, poiché – dice la poetessa – sono impressi, come i pensieri, fra le pagine del cielo. (Marina Caracciolo)

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