MANTOVA - Nigiani, Il fantastico cavaliere Don Quijote

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Data Inserimento: 12/10/2018 12:09

Nigiani, Il fantastico cavaliere Don Quijote
Casa Museo Sartori di Castel d’Ario

Comunicato stampa

La Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova) in via XX Settembre 11/13/15, fino al 24 Ottobre 2018 presenta al primo piano la personale dell’artista fiorentino Impero Nigiani “Il fantastico cavaliere Don Quijote”.
La mostra, curata da Arianna Sartori, gode dei patrocini di Provincia di Mantova, Comune di Castel d’Ario, Comune di Mantova, Ecomuseo della risaia, dei fiumi, del paesaggio rurale mantovano e ProLoco di Castel d’Ario. La mostra, Mostra comprende venti dipinti eseguiti con la tecnica dell’olio su tela e sei disegni realizzati con la tecnica della sanguigna su carta.
Pubblicato in prima edizione spagnola nel 1605 il romanzo di Cervantes "El ingenioso hidalgo Don Quixote de la Mancha" continua a conoscere una immutata fortuna bibliografica e visiva: continue ristampe in tutto il mondo e numerose trasposizioni in illustrazione. È ora la volta del fiorentino Impero Nigiani, il quale dopo aver realizzato una bella cartella grafica, con cinque acqueforti originali, impostata essenzialmente sul dialogo surreale fra uomini e bestie, presenta in questo catalogo una serie di dipinti e sanguigne-seppie-pastello ispirata dall'affascinata lettura del romanzo secentesco, miscelata ai ricordi di un lontano soggiorno nella petrosa Mancha. Scrive in proposito Luicio Scardino: “Come accade sempre al Nigiani, che ama lavorare per cicli tematici (ricordiamo soltanto la serie intitolata ‘Medioevo’, con suggestioni desunte dai romanzi claustrali come "Il nome della rosa" o quelli del più giovane Marcello Simoni), si evidenzia anzitutto la cultura visiva del pittore, che lo hanno fatto designare nell'ultimo quarantennio fra i più significativi pittori citazionisti operanti nell'ambito toscano. Analizzando con attenzione le sue opere donchisciottesche si possono rinvenire echi e citazioni che precedono le atmosfere picaresche della Spagna seicentesca oppure la scavalcano: ricordi delle statue di Niccolò dell'Arca e del ritratto di Pio V sapientemente reinventato. Ma altresì del ‘Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, la sintetica, indimenticabile icona del francese Daumier che compare in copertina, con la spiritosa aggiunta sullo sfondo di Nigiani che la dipinge protetto dal solleone con un ombrello verde”.
. Insomma, un accumulo postmoderno di immagini da museo e visioni fotografiche e cinematografiche, saldando idealmente l'Accademia all'lperrealismo, un "melting pot" che compendia la cultura occidentale e i suoi miti in un caleidoscopio non di rado affascinante, un viaggio nella Memoria svolto mediante la sovrapposizione sagace negli olii e nei disegni bicromi su carta gialla dal nostro Impero Nigiani, narratore su tela ormai ottuagenario ma lettore onnivoro, capace ancora di affascinarsi con l'entusiasmo di un adolescente”.
“È un folle o piuttosto un cuore generoso alle prese con un mondo arido e senza fantasia? E le sue avventure sono le azioni sconsiderate di un esaltato o rappresentano l'eterna lotta tra gli alti ideali? – si chiede Nigiani - Ho rivissuto i suoi tormenti, le sue emozioni, le sensazioni da lui provate. Niente è cambiato. Li ho riversati poi su quadri, incisioni e disegni; la mia via di espressione, il figurativo. Per tradurre il pensiero cervantesco mi sono documentato e avvalso dell'opera sia di pittori, quali Nani Tedeschi, Joaquin Turina, Manuel Castellano sia di quella dell'incisore Gustave Doré e in particolar modo poi delle illustrazioni di Vietar G. Ambrus.
Ulteriore fonte d'ispirazione sono state le immagini tratte dalla versione cinematografica El Quijote diretta da Manuel Gutiérrez Aragòn nonché da quelle rappresentate alla Piccola Scala di Milano da Manuel de Falla”.
Impero Nigiani
Impero Nigiani nasce a Incisa Valdarno (FI) nel 1937. Il suo spirito artistico lo conduce ad una ricerca continua del Realismo Metafisico. Negli anni Settanta ha fatto parte del gruppo “Come Pittura” e aderisce nel 1979, con Del Testa, Cantini, Fusi al Manifesto Artistico “Foto di Gruppo” presentato da Pier Carlo Santini. Dal 1996 è parte del gruppo “4 pittori dello sguardo cristallino” insieme con Brancolini, Fusi e Gerico. Suoi disegni si trovano presso la Biblioteca Nazionale Centrale e all’Archivio Bonsanti, Gabinetto G.P. Viesseux di Firenze. Sue opere di grafica si trovano presso il Museo civico di Padova, il Museo Dantesco dei frati minori di Ravenna, il Museo Vukovar di Zagabria, Fondazione L. Ragghianti, Lucca.

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Organizzazione: Associazione Culturale Casa Museo Sartori, Castel d’Ario
Informazioni: tel. 0376.324260

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