MARTIGNY - I capolavori di Joseph Mallord William Turner alla Fondazione Pierre Gianadda

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Data Inserimento: 14/03/2023 12:12

William Turner, il sole è Dio
Una grande mostra alla Fondazione Pierre Gianadda di Martigny
Fino all’11 giugno

Gli spazi della Fondazione Pierre Gianadda di Martigny dal 26 febbraio all’11 giugno 2023 ospitano per la seconda volta nella mostra “Turner The sun is god” i capolavori di Joseph Mallord William Turner della Tate di Londra. La mostra è a cura di David Blayney Brown, storico conservatore capo della Tate esperto dell’opera di Turner, che curò nel 1999 presso la Fondazione la mostra di grande successo “Turner et les Alpes (Turner e le Alpi)”. Organizzata in sette sezioni tematiche la mostra propone oltre 100 opere tra oli, gouache e acquerelli, tecnica quest’ultima in cui l’artista si esprime con freschezza per rappresentare in un istante la traccia di un raggio di sole o di un temporale. Evidente nella rassegna l’influenza che i numerosi viaggi attraverso la Gran Bretagna e l’Europa continentale hanno esercitato su di lui, sorgente inesauribile di ispirazione.
Rilevante è il talento di Turner nel captare la violenza della natura e i suoi fenomeni meteorologici, che furono per lui una vera ossessione. Il sole, a cui è dedicata la mostra, occupa un ruolo centrale nell’opera turneriana: “Il sole è Dio” avrebbe dichiarato prima della morte. L’artista lo considera come “un motivo di gioia, il più bello degli esseri”. Non solo lo dipinge, ma gli attribuisce un’energia sovrana. Appare frequentemente nell’opera di Turner per rappresentare il potere assoluto della luce, capace di tradurre la felicità o il dramma, il timore o lo stupore. Ma la luce non esiste senza le tenebre e Turner giustappone spesso i due opposti. La mostra, infine, esplora lo sguardo visionario di Turner che dimostra la sua attenzione ai “tempi moderni” che sfidano la natura... e l’uomo.
Nelle opere esposte l’esuberanza cromatica si mescola con l’alchimia della luce proponendo nel percorso di mostra un significativo omaggio a questo precursore dell’impressionismo dalla vita segreta, morto a Londra nel 1851. Come annota Antonietta de Wolf. Turner “evidenzia il sublime potere della luce, capace di rappresentare in un dipintol’atmosfera,la gioia, il dramma, il timore o la meraviglia. Grazie a questa luce, Turner ha rivisitato alcuni luoghi la cui bellezza lo colpisce. Coltivando l’indeterminatezza, grazie alla sua tecnica di sovrapposizione e sottrazione ripetute della pittura, riesce a provocare un effetto di dissoluzione e trascendenza. Ne è esempio significativo”Alba. Pesca del nasello a Margate”, 1822, acquerello, riferito a un porto di pesca frequentato da Turner già all’età di undici anni quando soggiornò presso uno zio pescivendolo. Vi tornava spesso dal 1820 per immortalare il mare e il cielo animato dai capricci del sole, che traduceva con sublimi giochi di luce la sabbia, l'azzurro dell’acqua e l’orizzonte. Mantenendo l’essenziale e reinventando un paesaggio in cui la sensazione e la vibrazione prevalgono sulla realtà. … Traendo ispirazione dalle sue letture sulla teoria dei colori, Turner considera la luce e l'ombra di pari valore. Infatti, la luce sublimata non esiste senza le tenebre più oscure. Per ottenere un impatto maggiore, giustappone questi due fenomeni. Usa anche il sublime per suscitare la paura dello spettatore nei confronti del potere della natura”.

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Luigi Cavadini . UESSERARTE
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